
Un recettore della microglia guida la maturazione del cervello e protegge dalla demenza. Uno studio italiano apre la strada a nuove terapie preventive fin dall’infanzia.
Che cosa c'entra il sistema immunitario con la memoria? Molto più di quanto pensassimo. Un importante studio coordinato da Michela Matteoli, direttrice del Programma di Neuroscienze di Humanitas, e pubblicato sulla rivista Immunity, ha individuato un legame cruciale tra le cellule immunitarie residenti nel cervello, la microglia, e la maturazione delle aree cerebrali deputate alla memoria, in particolare l'ippocampo.
Lo studio - finanziato sia da Erc Advanced Grant sia da una borsa postdoc del programma Hippo di Fondazione Humanitas per la Ricerca, si è concentrato sul recettore Trem2, una sorta di “antenna” posta sulla microglia, noto da anni per il suo ruolo nelle demenze: mutazioni di questo gene aumentano il rischio di sviluppare Alzheimer. Ma la nuova scoperta mostra che Trem2 è essenziale fin dallo sviluppo precoce per guidare correttamente il metabolismo e la maturazione dei neuroni della memoria. E se questo meccanismo è alterato, le conseguenze potrebbero farsi sentire molto prima che compaiano i sintomi di una malattia neurodegenerativa.
Prevenire la demenza agendo nello sviluppo
«Il nostro lavoro – spiega Erica Tagliatti, prima autrice dello studio – punta a capire come il sistema immunitario e il sistema nervoso comunichino tra loro nelle prime fasi della vita, perché è in quel momento che si pongono le basi della salute cerebrale futura. In assenza di Trem2, abbiamo osservato uno sviluppo rallentato dell’ippocampo e alterazioni metaboliche persistenti nei neuroni coinvolti nella memoria».
L’ipotesi su cui il gruppo sta lavorando è che la predisposizione genetica possa agire già nella fase post-natale. Non solo: grazie a modelli preclinici con mutazioni identiche a quelle osservate nei pazienti con Alzheimer, i ricercatori stanno valutando se le alterazioni dello sviluppo possano rappresentare una vulnerabilità precoce, che aumenta il rischio di demenza nella vita adulta.
Sintomi sfumati, ma segnali precoci
Cosa significa questo per i pazienti? Le mutazioni di Trem2, pur rare, sono un noto fattore di rischio per l’Alzheimer. Ma nei bambini che le portano – osserva Tagliatti – potrebbero esserci segnali precoci non riconosciuti, come difficoltà sociali, disturbi dello spettro autistico o schizofrenico. Tuttavia, proprio perché sfumati e non immediatamente patologici, questi sintomi non sono mai stati studiati in relazione diretta con la mutazione.
«È probabile – spiega la ricercatrice – che in soggetti geneticamente predisposti basti un'infezione prenatale, uno stress precoce, o un’alimentazione squilibrata per alterare il neurosviluppo, creando un terreno vulnerabile a successive patologie neurodegenerative».
Trem2: un hub centrale tra immunità e cervello
Il recettore Trem2 emerge così come una sorta di "snodo" tra genetica, sviluppo cerebrale, sistema immunitario e ambiente. La sua funzione, infatti, non si limita alla protezione da infezioni, ma riguarda l’intera architettura dei circuiti cerebrali, inclusa la formazione e potatura delle sinapsi. Quando questo controllo immuno-neuronale manca, i circuiti della memoria non maturano correttamente e diventano più fragili all’invecchiamento.
Verso nuove terapie preventive?
Oggi, il team di Matteoli sta testando approcci terapeutici innovativi. Tra questi, anticorpi monoclonali capaci di attraversare la barriera ematoencefalica, ma anche la terapia genica, già utilizzata in altre malattie del neurosviluppo. Entrambe le strategie puntano a ripristinare la funzione di Trem2 o correggere i danni downstream, prima che si arrivi a una diagnosi conclamata di Alzheimer.
«Il nostro obiettivo a lungo termine – conclude la ricercatrice – è ambizioso: intervenire prima che i sintomi si manifestino, rallentando o prevenendo del tutto la malattia nei soggetti a rischio. Ma per farlo, dobbiamo prima capire a fondo i meccanismi alla base di questa comunicazione tra cellule immunitarie e neuroni».
Fonte della notizia: www.ilsole24ore.com