Associazione Alzheimer Roma Odv

Nuove strategie per salvare i neuroni e combattere Alzheimer e Parkinson

Scoperta una molecola capace di bloccare la proteina che innesca la morte delle cellule nervose. È la nuova frontiera della neuroprotezione.

Bax. Tenete a mente questo nome. Perché nel mondo dell’invisibile che regola vita e morte delle cellule nervose, controllare questa sorta di "killer" che in qualche modo favorisce la necrosi dei neuroni potrebbe diventare un obiettivo per preservare queste cellule. E soprattutto, alla lunga, dimostrarsi target per trattamenti terapeutici mirati in grado di proteggere il benessere neuronale, contrastando le patologie neurodegenerative. Stiamo facendo una sorta di viaggio nella speranza, ma certo appare di grande interesse sul fronte della conoscenza quanto un gruppo di ricercatori del Wehi di Melbourne, in Australia, ha presentato in uno studio pubblicato su Science Advances.

In estrema sintesi, si apre una nuova breccia nel mistero che avvolge i processi neurodegenerativi tipici di Alzheimer e Parkinson e soprattutto si ipotizza una sorta di trattamento mirato anti-Bax. Gli esperti sono infatti riusciti a individuare una piccola molecola che sarebbe in qualche modo in grado di frenare la proteina killer. Insomma, si spera di aver imboccato una nuova via per la messa a punto di farmaci neuroprotettivi di nuova generazione per le malattie degenerative.

Screening su molecole

Per arrivare a scoprire un ipotetico sistema per bloccare i processi di morte cellulare eccessiva, ben oltre il naturale ricambio che ogni giorno viene assicurato dall’apoptosi programmata, gli esperti si sono concentrati proprio su quanto avviene ai neuroni, partendo da uno screening di potenziali principi attivi presenti in una banca dati ricchissima, quella del National Drug Discovery Centre. Grazie alla ricerca su oltre 100.000 composti chimici ne ha identificato uno efficace nel bloccare la morte cellulare, interferendo appunto con Bax, proteina conosciuta con un ruolo ben preciso nel processo di morte cellulare.

Come ricorda in una nota uno degli autori dello studio, Guillaume Lessene, «siamo entusiasti di aver scoperto una piccola molecola che prende di mira una proteina killer chiamata Bax e ne blocca l’attività. Sebbene ciò non accada nella maggior parte delle cellule, nei neuroni la sola disattivazione di Bax potrebbe essere sufficiente a limitare la morte cellulare».

Una proteina su misura

La nuova ricerca si basa su decenni di scoperte all’avanguardia a livello mondiale condotte dal Wehi sulla morte cellulare. E apre prospettive affascinanti, pur se siamo solo all’inizio. La molecola individuata infatti agisce direttamente su Bax che ha un’azione particolarmente nociva per le cellule nervose. Danneggia infatti le centrali di produzione di energia cellulare, i mitocondri, con conseguente morte del neurone. L’autore principale e ricercatore del Dewson Lab, Kaiming Li, fa conoscere in una nota l’obiettivo e la speranza per il futuro. «Per la prima volta potremmo tenere Bax lontano dai mitocondri e mantenere in vita le cellule utilizzando questa molecola – è il suo commento - Questo potrebbe aprire la strada a inibitori della morte cellulare di nuova generazione per combattere le malattie degenerative».

Insomma, grazie a questa ricerca si aggiunge un nuovo tassello nelle conoscenze che potrebbero portarci a farmaci in grado di bloccare i processi di morte cellulare anticipata per i neuroni, con la speranza di giungere a farmaci modificatori della traiettoria di malattia che rappresentano ancora un obiettivo lontano per malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. Il tutto, con una via diametralmente opposta a quanto si sta facendo per favorire l’apoptosi, cioè la morte programmata, delle cellule tumorali. Queste tendono a sfuggire ai meccanismi di controllo del corpo diventando anarchiche e proprio grazie a farmaci che innescano la morte cellulare si sta agendo nella terapia di diverse forme tumorali. In questo senso, nelle malattie neurodegenerative, l’obiettivo è diametralmente opposto: si mira a mettere a punto bloccanti della morte cellulare che potrebbero essere altrettanto rivoluzionari per le patologie neurodegenerative. Magari con un target ben preciso come Bax, per contrastare i processi di morte prematura delle cellule cerebrali.

Fonte della notizia: www.ilsole24ore.com

Associazione Alzheimer Roma Odv

Via Monte Santo, 54 | 00195 Roma

Telefono/WhatsApp: 06 37 50 03 54

Mobile: 379 261 37 58 | 379 198 85 87

Codice Fiscale: 96366260584

Iscrizione RUNTS N° G16954 del 02/12/2022
Sezione A - Organizzazioni di Volontariato

Seguici su:

affiliata - federazione alzheimer italia

trasparenza